Supply Chain Act

Garantisci il rispetto degli standard ambientali, sociali e di governance lungo tutta la filiera

Il Supply Chain Act o Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD)

Le supply chain o catena di approvvigionamento è l’insieme di attività coinvolte nella gestione, controllo e ottimizzazione del flusso di materiale e se ben gestita può offrire una serie di vantaggi per la propria attività come riduzione dei costi operativi, riduzione dei tempi di consegna e aumento dela soddisfazione dei clienti.

Ma cosa prevede la direttiva CSDDD?

A inizio 2022 la Commissione UE ha proposto la Supply Chain Act o CSDDD con l’obiettivo di promuovere le buone pratiche aziendali e migliorare le performance ESG coinvolgendo anche gli attori che fanno parte della catena di approvvigionamento. La direttiva è stata approvata sia dal Parlamento UE che dal Consiglio dei ministri dell’UE e attualmente è nella fase di trilogo in cui le principali istituzioni europee discutono del testo definitivo da pubblicare.

La proposta di direttiva stabilisce obblighi di rendicontazione e trasparenza che riguardano gli impatti negativi, effettivi e potenziali, inerenti a diritti umani e l’ambiente. Gli enti interessati dovranno riconoscere non solo i propri impatti negativi, ma anche quelli delle loro affiliate e di tutti quei soggetti con cui intrattiene rapporti d’affari consolidato.

Tra i vantaggi della proposta troviamo:

  • Miglioramento delle pratiche di governance in merito a processi di gestione dei rischi e impatti su diritti umani e ambiente 

  • Certezza di una condotta responsabile

  • Coerenza con le altre iniziative ESG dell’UE

Chi sono i destinatari del Supply Chain Act?

Le società obbligate a rispettare la due diligence saranno più di 5000 solo in EU.

Si applicherà ad aziende con:

  • 1000 + dipendenti
  • 450 + mln € di fatturato netto a livello mondiale

Oppure:

  • Franchisors con royalties superiori a 7,5 mln € ed un fatturato netto dell’anno precedente superiore a 40 mln €

Per procedere ad un allineamento scaglionato la UE ha previsto tre fasce cronologiche di compliance a partire dall’entrata in vigore della CSDDD:

Fascia 1

  • Scadenza a 3 anni dall’entrata in vigore
  • 5000 + dipendenti
  • 1500 mln € di fatturato

Fascia 2

  • Scadenza a 4 anni dall’entrata in vigore
  • 3000 + dipendenti
  • 900 mln € di fatturato

Fascia 3

  • Scadenza normativa a 5 anni dall’entrata in vigore
  • 1000 + dipendenti
  • 450 mln € di fatturato

 Se vuoi approfondire l’argomento, leggi il nostro articolo dedicato Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) 

Domande Frequenti

Cosa significa due diligence?

Con il termine "due diligence" si intendono una serie di verifiche, investigazioni o più genericamente controlli che uno stakeholder (azienda o privato che sia) applica nei confronti dell'azienda verso la quale si prospettano possibilità di investimento o acquisizione.Il termine due diligence conforma quindi una serie di investigazioni e controlli che rispettano un specifica compliance normativa.

Quali responsabilità ha un'azienda che rientra nel raggio di applicazione del Supply Chain Act?

Le società che rientrano nel raggio di applicazione del Supply Chain Act hanno una responsabilità di controllo verso violazioni ambientali,sociali e di governance. Tale responsabilità non è da considerarsi prettamente "interna", è infatti estesa ai fornitori con i quali è in essere un rapporto stabilito e duraturo.

Chi applica operativamente i controlli relativi alla due diligence?

I controlli relativi alla due diligence anche nel campo della Supply Chain vengono eseguiti da periti esterni, senza legami di alcun tipo con le parti in causa. Questo permette di operare nel miglior interesse delle parti, in piena trasparenza e con la certezza del rispetto delle norme vigenti.

Quali problematiche punta a contrastare il Supply Chain Act?

Questa normativa europea punta a contrastare modalità operative dannose con riferimento alle aree tematiche ESG. Tra queste possiamo elencare:

  • Il degrado ambientale in ambito industriale
  • lo sfruttamento con condizioni di lavoro degradanti e dannose
  • distruzione degli ecosistemi e della biodiversità
  • negligenza su temi di salute e sicurezza dei lavoratori