Standard ESRS

Scopri di più sull’importanza di questo standard nel 2025

Chapter 1

Che cos’è lo standard ESRS?

L’Unione Europea, si è posta l’obiettivo, attraverso la CSRD, di rendere il bilancio di sostenibilità uno strumento sempre più fondamentale per le aziende europee e non solo. L’ESRS è lo standard di rendicontazione obbligatorio per tutte le aziende direttamente interessate dalla CSRD. Possiamo di fatto dire che questi standard, anche nella loro struttura, siano concretizzazione dell’idea dell’UE sull’importanza di uniformare e rendere più trasparente la reportistica ESG aziendale. 

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Come è strutturato?

La struttura degli standard ESRS comprende due macro-suddivisioni e 12 principi.

Vediamo nel dettaglio:

Prima suddivisione: principi generali e principi tematici. I primi fanno da “anticamera” alla rendicontazione e sono 2 mentre i secondi approfondiscono nel dettaglio le tre aree ESG e sono 10.

Seconda suddivisione: principi tematici. Ogni principio tematico raccoglie delle sotto aree di dettaglio:

·        E: 5 Principi ambientali

·        S: 4 Principi sociali

·        G: 1 Principio di governance

La struttura chiara, semplificata e polivalente rende gli standard ESRS facilmente incorporabili all’interno del bilancio di sostenibilità permettendo di approfondire con facilità temi come l’inquinamento, le risorse idriche e marine le condizioni della forza lavoro, la condotta aziendale e molto altro.

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Da chi è stato creato?

L'EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) è un’associazione privata senza scopo di lucro, creata sotto forte incoraggiamento dell’UE con una forte verticalità sulla rendicontazione prima finanziari e poi sostenibilità. È stata l’EFRAG a creare gli standard ESRS nel 2022. Attualmente, visto il costante ampliamento del panorama normativo ESG, ricopre un ruolo centrale ed ambivalente: da un lato si occupa della creazione di nuovi standard e la modifica dei parametri di quelli esistenti, dall’altro una consulenza trasversale alla Commissione Europea. Possiamo dire che l’EFRAG si occupi dell’infrastruttura tecnica e strategica sulla quale si posa il percorso ESG che l’Unione Europea ha deciso di intraprendere.

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Come posso prepararmi alla rendicontazione secondo gli ESRS?

Il primo passo e sicuramente comprendere le normative, una su tutte la CSRD, affidandosi alla documentazione ufficiale o al supporto di un consulente ESG. Sarà sicuramente fondamentale settare un perimetro di rendicontazione selezionando gli ambiti da trattare e i reparti aziendali interessati raccogliendo feedback e linee guida propedeutiche alla redazione direttamente dai propri stakeholder. Una volta definito l’oggetto della rendicontazione si dovranno selezionare le fonti da cui verranno raccolti i dati: diventa quindi utile avere un processo di raccolta dati efficiente e strutturato. Per fare ciò è possibile affidarsi alla Suite ESG di Creditsafe, che in collaborazione con i suoi partner strategici mette a disposizione una serie di tool fondamentali per redigere al meglio il bilancio di sostenibilità. Per rendicontare in modo allineato agli standard ESRS l’azienda dovrà anche identificare gli obiettivi della propria rendicontazione: una volta selezionato “cosa” e “come” sarà importante identificare il “punto di arrivo” e strutturare una linea di monitoraggio continua con KPI specifici per comprendere come si evolverà il percorso ESG del proprio business. Oltre alla fase preparatoria va riconosciuta la crucialità della fase appena successiva alla redazione del bilancio di sostenibilità in conformità agli standard ESRS: visto l’imminente obbligo di rendicontazione, la reportistica subirà una fase di verifica che renderà il documento funzionale in primis all’allineamento normativo ma anche all’accesso di gare e bandi, massimizzando l’efficacia del documento stesso. I principali enti apposti alla certificazione sono: revisori legali esterni o società di revisione e professionisti esperti di bilanci di sostenibilità e tematiche ESG. Va inoltre segnalata la sempre maggiore presenza di Società di Revisione Indipendente create con l’obiettivo di verificare la conformità delle informazioni inserite in un bilancio da parte dell’azienda.

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La doppia materialità: di cosa si tratta e perché è importante?

Come già accennato precedentemente, la formula della “Doppia Materialità” sta ad indicare la relazione ambivalente che sussiste, in termini di influenza, tra la sfera ESG (rischi ed opportunità comprese) e la sfera aziendale. La nuova Direttiva Europea CSRD riafferma che una rendicontazione di sostenibilità non possa prescindere dall’analizzare i processi aziendali secondo questa logica con una prospettiva che analizzi il passato e programmi il futuro dello sviluppo sostenibile di un’azienda. Ma, tentando di concretizzare al massimo, quali ambiti andranno valutati secondo la doppia materialità e quali di questi rappresentano il fulcro di un Bilancio di Sostenibilità? Possiamo identificare principalmente due ambiti: strategia aziendale e valutazione/gestione dei rischi dell’impresa.

STRATEGIA AZIENDALE: valutazione di come l’azienda applicherà i fondamenti ESG

VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI: identificazione di rischi e opportunità legati all’impatto ESG sull’operato dell’azienda e viceversa.

L’avvento di questa novità segna di fatto la vera e propria differenza tra gli standard ESRS e i GRI, che sono comunque per molti altri aspetti sovrapponibili.

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La suite ESG di Creditsafe è stata progettata per supportarti in ogni fase dell'adeguamento alle normative europee e agli standard internazionali con l'obiettivo di valutare e migliorare la sostenibilità del tuo business e delle aziende con cui collabori.

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