Rischio fisico e di transizione: I rischi finanziari legati al cambiamento climatico

Le istituzioni finanziarie hanno individuato nei rischi climatici, fisici e di transizione le principali criticità che possono condizionare le famiglie e le attività economiche.

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Rischio finanziario e cambiamento climatico: il panorama attuale

Come evidenziato dalla maggior parte degli attori economici, i modelli di crescita sostenibile si basano sull’integrazione dei fattori ESG sia da parte delle aziende che dalle istituzioni. L’innovazione apportata da questo nuovo paradigma può favorire uno sviluppo di lungo termine, capace di resistere agli shock esterni e di essere sensibile ai rischi collegati al cambiamento climatico, all’insicurezza del mercato del lavoro, al degrado degli ecosistemi e all’inclusione sociale.

In questa prima fase di integrazione, l’aspetto ambientale è il tema più regolamentato e il più discusso dall’opinione pubblica, soprattutto nel settore finanziario con l’SFDR, la Tassonomia UE e la CSRD.

I principali enti bancari e di vigilanza finanziaria hanno recepito le normative stabilite dai legislatori e, già da qualche anno, stanno identificando quali sono i rischi collegati al cambiamento climatico che possono influenzare i mercati finanziari. Una delle prime iniziative della Banca Centrale Europea (BCE) è stata “2022 Climate Risk Stress Test”: lo scopo principale dell’iniziativa è di rilevare informazioni di tipo qualitativo e quantitativo per valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e individuare le migliori strategie per affrontarlo. Ma cos’è il rischio climatico?

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Quali sono i rischi climatici? Sono il rischio fisico e il rischio di transizione

Il rischio fisico è l’impatto economico generato dall’aumento di eventi naturali la cui manifestazione può essere definita “cronica” o “acuta”.

I rischi fisici acuti dipendono dal verificarsi di fenomeni ambientali estremi (come alluvioni, ondate di calore e siccità) legati ai cambiamenti climatici che ne accrescono intensità e frequenza. I rischi fisici cronici, invece, sono determinati da eventi climatici che si manifestano progressivamente (ad es. il graduale innalzamento delle temperature e del livello del mare, il deterioramento dei servizi ecosistemici e la perdita di biodiversità). Tutte queste tipologie di eventi influenzano il livello dell’attività produttiva e comprometterla anche in modo permanente.

I disastri ambientali possono comportare la distruzione di capitale fisico come capannoni, palazzi, attività produttive e di conseguenza le famiglie, le imprese e gli enti pubblici dovranno affrontare perdite finanziarie per la ricostruzione. Basti pensare ai frequenti alluvioni o periodi di siccità che il nostro paese sta attraversando negli ultimi anni e, come sottolinea Coldiretti in questo articolo, solo nel 2022 gli eventi estremi legati al cambiamento climatico hanno prodotto perdite pari a 6 miliardi di euro. Nella figura in basso sono rappresentati gli effetti che i disastri naturali possono causare nel mondo finanziario (assicurazioni e banche) ed economico (imprese e famiglie).

I rischi di transizione invece sono rischi che si manifestano durante il passaggio verso un’economia a basse emissioni carbonio, necessaria per raggiungere l’obiettivo stabilito nell’Accordo di Parigi di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto ai valori dell’era preindustriale (1850). I principali fattori che influenzano il rischio di transizione sono gli impatti economici derivanti dalle politiche, normative e tecnologie volte a ridurre le emissioni di gas serra. Misure come l’adozione di energie rinnovabili, riduzione dei rifiuti ed efficienza energetica possono causare cambiamenti significativi sull’economia e nei mercati finanziari e allo stesso tempo creare delle opportunità attraverso la riduzione dei rischi di transizione. Nella figura sottostante è presente una rappresentazione delle conseguenze delle attività di transizione nel settore finanziario.

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Come gestire i rischi climatici?

Per fronteggiare i rischi climatici è necessario adottare le seguenti strategie:

  • Adattamento: gli stati e le aziende devono sviluppare piani di adattamento per proteggersi dagli impatti dei rischi climatici fisici. Ciò include la costruzione di infrastrutture resilienti, la promozione dell'agricoltura sostenibile, la protezione delle risorse idriche e molto altro.
  • Mitigazione: per affrontare i rischi di transizione, le aziende devono adottare misure che contrastino le attività ad alta intensità di carbonio. Investire in energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni sono cruciali per ridurre l'impatto ambientale.
  • Collaborazione: la cooperazione tra governi, aziende e organizzazioni è essenziale per affrontare i rischi climatici a livello globale. Solo attraverso sforzi congiunti possiamo ottenere progressi significativi nella lotta contro il cambiamento climatico.
  • Investimenti responsabili: gli investimenti finanziari dovrebbero orientarsi verso attività sostenibili, favorendo il progresso verso una transizione ecologica. Gli investitori possono incentivare il cambiamento premiando le aziende con una visione a lungo termine e pratiche sostenibili.
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