Osservatorio Chiusure di Impresa: terzo trimestre 2024

Analisi a chiusura del terzo trimestre 2024

2 Min.

Il 2024 continua a essere un anno di grandi sfide per il tessuto imprenditoriale italiano. Secondo l’Osservatorio di Creditsafe, condotto a chiusura del terzo trimestre 2024 sui dati delle aperture e chiusure d’ impresa negli ultimi 3 anni, il saldo negativo tra le nuove aperture aziendali e le cessazioni si è ulteriormente ampliato. Questi numeri evidenziano un panorama caratterizzato da un incremento delle chiusure e una crescita rallentata delle nuove costituzioni, in un contesto economico ancora segnato da grande instabilità economica e geopolitica.

Chapter 1

Aperture e chiusure d’impresa 2022-2024: i numeri

Nei primi nove mesi del 2024, si sono registrate 294.668 chiusure di imprese e 236.098 nuove aperture aziendali, confermando un saldo negativo di -58.570 imprese. Rispetto al 2023 nello stesso periodo di analisi, le chiusure sono aumentate del +9% (271.084 imprese chiuse), mentre le nuove costituzioni hanno avuto un incremento marginale, pari al +5% (225.140 nuove aperture).

Il confronto con i primi tre trimestri del 2022 evidenzia una crescita costante delle cessazioni: da 253.708 chiusure nel 2022, si è passati a 271.084 nel 2023, registrando un incremento del +7%. Questo andamento riflette l’impatto di fattori come l’inflazione, i rincari energetici e i tassi di interesse elevati, che continuano a mettere in crisi soprattutto le microimprese e i settori più vulnerabili.

Parallelamente, le nuove aperture aziendali, pur aumentando rispetto al 2022 , da 213.754 unità nel 2023 a 236.098 nell’anno in corso, non riescono a compensare il crescente numero di chiusure, facendo segnare ogni anno un tasso di crescita negativo. A chiusura del terzo trimestre 2024, il tasso di natalità è vicino al 4%, mentre resta più alto il tasso di mortalità aziendale ovvero circa il 6%, evidenziando una lenta crescita imprenditoriale nel nostro territorio.

Grafico-chiusure-d'impresa
Chapter 1

Distribuzione Geografica delle Chiusure di Impresa

L’analisi del tessuto imprenditoriale italiano mette in evidenza differenze territoriali rilevanti nella distribuzione delle imprese che hanno cessato la loro attività. Nel Nord Ovest, tra gennaio e settembre 2024, si sono registrate 73.771 chiusure di imprese, vale a dire il 25% delle chiusure totali, a fronte di 69.806 nuove aperture (il 30% della totalità delle nuove imprese costituite), portando a un saldo negativo di - 3.965 imprese. La situazione è simile anche nel Nord Est dove il tasso di crescita è pari allo 0,5%, con effetti sullo sviluppo economico pressoché nulli.

Al Centro e al Sud Italia, la situazione risulta più allarmante. In queste aree, le cessazioni di attività hanno raggiunto rispettivamente 70.133 e 71.724, evidenziando tassi di mortalità aziendale superiori al 6%, mentre i tassi di natalità si mantengono più bassi, intorno al 4%. Il saldo anche in queste aree resta negativo ma con un’intensità ancora maggiore rispetto la media, circa il – 2%

Le imprese delle regioni del Sud risultano più vulnerabili, con una resilienza limitata rispetto al Nord confermato anche dal fatto che è proprio il Sud a registrare l’incremento maggiore di attività cessate rispetto al 2023 (+17%).

Distribuzione-chiusure-d'impresa
Tasso di mortalità
Chapter 1

Settori più colpiti 

Alcuni settori si distinguono per l’alto numero di cessazioni. Le Costruzioni (ATECO F) e il Commercio (ATECO G) hanno registrato nel 2024 le percentuali maggiori di attività chiuse, con il 15% e 25% sulla totalità, con il settore Agricolo (ATECO A) subito a seguire in cui si sono verificate 27.496 chiusure corrispondenti al 9% dei casi totali. 

In particolare, però, il settore del Commercio ha visto chiudere oltre 73.600 imprese, con un tasso di mortalità intorno al 5,6%, mentre le nuove aperture aziendali nello stesso comparto si sono fermate a 51.891 imprese. Ma non è il solo a registrare questo trend negativo: Trasporto e Magazzinaggio (ATECO H), Attività dei Servizi di alloggio e di ristorazione (ATECO I) e Noleggio, Agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese (ATECO N) sono i settori in cui il tasso di mortalità è il più alto di tutti (6%).

Facendo un confronto con il 2023, proprio in alcuni di questi settori si evidenziano gli incrementi più significativi: le aziende chiuse nel Trasporto (ATECO H) e Noleggio (ATECO N) sono aumentate rispettivamente del +45% e +31%, confermando la vulnerabilità e fragilità di questi segmenti di mercato. 

Non mancano tuttavia settori in controtendenza, come quelli legati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, che registrano un tasso di natalità superiore alla media e un tasso di crescita positivo superiore al 2%. Sono quindi i Servizi di Informazione e Comunicazione (ATECO J), Attività finanziarie e assicurative (ATECO K) e Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche (ATECO M), i soli comparti merceologici ad avere un saldo positivo, incrementando rispettivamente di +772, + 2.394 e +6.651 imprese il panorama imprenditoriale italiano.  

settori-chiusure-d'impresa
Chapter 1

Cause Economiche e Impatti sulle Dimensioni Aziendali

La crescita delle chiusure di imprese nel 2024 è strettamente legata a fattori macroeconomici come l’aumento dei costi operativi, i rincari energetici e i tassi di interesse elevati. Questi elementi hanno colpito in modo diverso le aziende in base alla loro dimensione, con le Microimprese che risultano le più vulnerabili: oltre l’83% delle chiusure appartengono a questa classe (244.008 unità) e segnano un tasso di mortalità intorno al 5%, nonché il più alto tra tutte le tipologie dimensionali. Nonostante siano le stesse ad avere la percentuale più alta di nuove costituzioni, circa 71% sul totale con 168.853 imprese, il saldo rimane comunque negativo rallentando la crescita del tessuto imprenditoriale italiano.

Anche alcune Grandi aziende hanno affrontato difficoltà, ma le loro risorse maggiori hanno permesso di contenere l’impatto rispetto alle imprese più piccole. In questo caso, infatti, le chiusure aziendali nei primi nove mesi del 2024 sono diminuite del -13% rispetto allo stesso periodo nel 2023, passando da 90 a 78. 

Chapter 1

Come la Business Information può supportare le Imprese

L’Osservatorio Creditsafe evidenzia come si stia trasformando il panorama imprenditoriale italiano, con oltre 294.668 chiusure di imprese registrate fino a settembre 2024 e un tasso di crescita netto negativo. In un contesto economico complesso come quello attuale, investire in soluzioni basate sulla Business Information significa dotarsi degli strumenti giusti per navigare il cambiamento e preservare la competitività in un mercato in continua evoluzione.

In Italia, i ritardi nei pagamenti costituiscono una sfida rilevante per molte aziende, con ripercussioni particolarmente pesanti sulle piccole e medie imprese (PMI). Queste, spesso prive di risorse finanziarie sufficienti, possono trovarsi in difficoltà nel mantenere la liquidità necessaria o, nei casi più critici, affrontare il rischio di fallimento. L’aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse ha ulteriormente aggravato la gestione dei flussi di cassa, obbligando le imprese a destinare maggiori risorse alla gestione dei crediti non riscossi.

Per fronteggiare tali problematiche, molte aziende adottano politiche di credito più rigorose o ricorrono a informazioni commerciali approfondite sui propri clienti, riducendo così il rischio di insolvenze. In questo scenario, la Business Information si afferma come uno strumento fondamentale, poiché consente di analizzare preventivamente i rischi, agevolando la gestione del credito e migliorando la capacità di negoziazione con i partner commerciali.

La Business Information rappresenta quindi una risorsa strategica per le imprese di ogni settore, specialmente in un mercato complesso come quello italiano, caratterizzato da una forte incertezza finanziaria. Investire in strumenti di informazione commerciale consente di ottimizzare le decisioni aziendali, limitare i rischi derivanti dall’affidabilità dei partner e favorire una crescita sostenibile. In un’economia globalizzata e interconnessa, disporre di informazioni accurate è essenziale per mantenere la competitività e prosperare.