Osservatorio sulle Società Benefit in Italia

L’Ascesa delle Società Benefit in Italia: Crescita, Distribuzione e Settori di Appartenenza

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Un modello imprenditoriale in costante evoluzione

Le Società Benefit, introdotte in Italia con la Legge 208/2015, rappresentano una nuova concezione d'impresa che combina crescita economica e responsabilità sociale. Dal 2016, anno della loro introduzione ufficiale, il numero di queste realtà è aumentato considerevolmente, posizionando l'Italia tra i pionieri nell'adozione di questo modello aziendale. Ma in cosa si differenziano dalle imprese tradizionali? Oltre a perseguire il profitto, queste società si impegnano per statuto a generare benefici per l'ambiente, le comunità e gli stakeholder, promuovendo trasparenza e responsabilità. Questo fenomeno sta ridefinendo il concetto di business, orientandolo sempre più verso il bene comune.

L'Osservatorio Creditsafe sulle Società Benefit si propone di monitorare questa trasformazione, analizzando l'andamento, le sfide e le opportunità legate a questo modello nel panorama imprenditoriale italiano.

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Una crescita rapida: oltre 4.000 aziende operative

Secondo i dati dell'Osservatorio Creditsafe, l'espansione delle Società Benefit è stata notevole. Dal 2020, il numero di queste imprese è cresciuto in maniera significativa, mantenendo un trend positivo costante. Tra il 2020 e il 2021 si è registrato un incremento del 110%, mentre nel 2023 la crescita si attestava al 40%. Ad oggi, in Italia operano oltre 4.000 Società Benefit, con un impiego complessivo di più di 190.000 lavoratori. Questi dati evidenziano il crescente interesse delle imprese italiane verso un approccio più sostenibile, anche in risposta alle nuove normative sulla rendicontazione non finanziaria e alle nuove esigenze del mercato.

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Distribuzione geografica: la Lombardia guida il cambiamento

Le Società Benefit sono diffuse su tutto il territorio italiano, anche se con differenze di concentrazione. Il Nord-Ovest è l'area con la più alta presenza di queste imprese, rappresentando il 43% del totale, seguito dal Nord-Est con il 24%, dal Centro con il 19%, dal Sud con il 10% e dalle Isole con il 4%.

La Lombardia si conferma come la regione leader, ospitando oltre un terzo delle Società Benefit italiane, consolidandosi come un polo d'innovazione imprenditoriale sostenibile. Altre regioni con una presenza significativa sono il Veneto, il Lazio e l'Emilia-Romagna, che dimostrano un interesse sempre maggiore verso l'integrazione di criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nei modelli di business.

Distribuzione geografica
Distribuzione per regioni
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Il protagonismo delle PMI e delle microimprese

Un aspetto significativo riguarda la tipologia di imprese coinvolte: più del 74% delle Società Benefit in Italia sono piccole e microimprese. Ciò dimostra che la sostenibilità non è più un tema esclusivo delle grandi aziende, spesso soggette a obblighi normativi sulla rendicontazione ESG, ma sta diventando una scelta consapevole anche per le realtà di minori dimensioni.

Dal punto di vista della forma giuridica, la maggioranza delle Società Benefit è costituita come Società di Capitali, con una prevalenza delle Società a Responsabilità Limitata (S.r.l.), che rappresentano circa l'85% del totale.

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Trasformazione aziendale: dalle imprese tradizionali alle Benefit

Un altro dato interessante riguarda le imprese che hanno scelto di convertire il proprio status in Società Benefit. Il 32% di queste aziende esisteva già prima del 2016 e ha dovuto modificare il proprio statuto e assetto organizzativo per adeguarsi ai principi del modello Benefit. Questo trend dimostra come l'approccio sostenibile non sia solo una risposta a nuove normative, ma rappresenti una strategia di crescita e un valore aziendale sempre più centrale.

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I settori più coinvolti

Le Società Benefit operano principalmente nei settori dell'innovazione e dei servizi avanzati. Tra i più rappresentativi troviamo:

  • Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche (codice ATECO M) – con il 28% delle Società Benefit, includendo consulenza, ricerca e sviluppo e servizi per l'innovazione.
  • Informazione e Comunicazione (codice ATECO J) – con il 18%, comprendente imprese digitali, tecnologiche e legate ai media.
  • Industria Manifatturiera (codice ATECO C) – con il 12%, con un'ampia presenza di aziende del settore alimentare che puntano su modelli produttivi sostenibili.

Questo dimostra come il modello Benefit sia trasversale a diversi ambiti produttivi, accomunati dall'obiettivo di coniugare innovazione, sostenibilità e competitività.

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Società Benefit e aziende tradizionali: quale modello genera più valore?

Negli ultimi anni, il modello di impresa "Benefit" ha guadagnato sempre più attenzione per il suo approccio innovativo che integra obiettivi economici e sostenibilità sociale. Ma come si confrontano le performance finanziarie delle Società Benefit rispetto alle aziende tradizionali? Per rispondere a questa domanda, abbiamo condotto un'analisi approfondita su un campione di oltre 500 Società Benefit e circa 16.000 aziende non-benefit in Italia (campioni con distribuzioni comparabili per dimensione e settore merceologico), confrontando alcuni indicatori chiave nel periodo 2021-2023.

Le imprese Benefit stanno mostrando una crescita significativa rispetto alle aziende tradizionali: tra il 2021 e il 2023 il loro fatturato è aumentato mediamente del 34%, contro il 13% delle aziende non-benefit. Il trend positivo è particolarmente marcato nei settori delle Costruzioni, delle Attività Professionali e dei Servizi di Informazione e Comunicazione, dove le imprese Benefit mostrano maggiore capacità di adattamento e innovazione. Anche la redditività risulta superiore: l'EBITDA medio è cresciuto del 17%, rispetto al 4% delle aziende tradizionali.

Tuttavia, nonostante le buone performance economiche, le Società Benefit evidenziano una solidità patrimoniale inferiore rispetto alle imprese tradizionali. Il rapporto tra patrimonio netto e attivo totale si è attestato tra il 31% e il 32%, mentre per le aziende non-benefit il valore raggiunge il 40%. Questo gap si spiega con la giovane età di molte imprese Benefit: il 68% di esse infatti è nato dopo il 2016. Nonostante ciò, l'interesse per questo modello continua a crescere, con un incremento del totale attivo del 29%, segnale di una strategia di sviluppo solida e sostenibile.

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Le Società Benefit si stanno quindi affermando come protagoniste dell'innovazione imprenditoriale, con tassi di crescita e redditività superiori rispetto alle aziende tradizionali. Sebbene abbiano margini di miglioramento in termini di capitalizzazione, dimostrano che integrare obiettivi economici con impatti sociali e ambientali non è solo un atto etico, ma una strategia competitiva per il futuro.

Questo contenuto nasce dalla collaborazione tra Creditsafe e Money.it, con l'obiettivo di unire la visibilità di una testata riconosciuta a livello nazionale e la Business Information di Creditsafe ed approfondire  temi legati al mondo impresa italiano.

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