Gli ultimi anni del tessuto economico e imprenditoriale italiano sono stati caratterizzati da più bassi che alti per la maggior parte delle imprese. Ancora oggi buona parte delle attività ignora o sottovaluta i segnali, spesso anche palesi, di una crisi imminente andando poi ad intervenire solo quando il danno è già esteso o a volte irreparabile. In un contesto economico competitivo ed instabile come quello attuale, chi riesce a leggere i dati e muoversi in anticipo ottiene un vantaggio competitivo, evita una perdita che per un’azienda pesa il doppio di un guadagno e, soprattutto, garantisce la continuità per il proprio business. Molto del futuro di un’impresa si gioca sulla sua capacità di comprendere i segnali di crisi, ma cosa intendiamo con questo termine? Quando parliamo di crisi identifichiamo “lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate” (art. 2 c. lett. a D.lgs. 14/2019). Abbiamo definito quindi che cos’è una crisi e nei successivi paragrafi approfondiremo quali segnali e indicatori, accessibili alla maggior parte degli imprenditori, possono aiutare un’azienda a prevenire situazioni spiacevoli e conseguenze, anche penali, nei confronti di amministratori, sindaci o revisori.