Gli Indicatori di una Crisi d'Impresa

Perchè è fondamentale saperli riconoscere

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Chi gioca d’anticipo vince, anche nel business

Gli ultimi anni del tessuto economico e imprenditoriale italiano sono stati caratterizzati da più bassi che alti per la maggior parte delle imprese. Ancora oggi buona parte delle attività ignora o sottovaluta i segnali, spesso anche palesi, di una crisi imminente andando poi ad intervenire solo quando il danno è già esteso o a volte irreparabile. In un contesto economico competitivo ed instabile come quello attuale, chi riesce a leggere i dati e muoversi in anticipo ottiene un vantaggio competitivo, evita una perdita che per un’azienda pesa il doppio di un guadagno e, soprattutto, garantisce la continuità per il proprio business. Molto del futuro di un’impresa si gioca sulla sua capacità di comprendere i segnali di crisi, ma cosa intendiamo con questo termine? Quando parliamo di crisi identifichiamo “lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate” (art. 2 c. lett. a D.lgs. 14/2019). Abbiamo definito quindi che cos’è una crisi e nei successivi paragrafi approfondiremo quali segnali e indicatori, accessibili alla maggior parte degli imprenditori, possono aiutare un’azienda a prevenire situazioni spiacevoli e conseguenze, anche penali, nei confronti di amministratori, sindaci o revisori.

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Indicatori quantitativi

I primi indicatori che possono evidenziare una situazione potenzialmente “patologica” per un’impresa sono spesso accessibili e deducibili dalla documentazione finanziaria dell’impresa stessa, la Centrale Rischi di Banca d’Italia o un banale bilancio, e sono denominati “Indicatori quantitativi”. Ciò che invece è tutt’altro che banale è la capacità di leggere nella rendicontazione finanziaria segnali premonitori di un possibile stato di crisi. Vediamo alcuni esempi:

  • Deficit patrimoniale: ad esempio quando la differenza tra attività e passività (Patrimonio Netto) risulta minore di zero
  • Indici di redditività e sviluppo: regresso di indicatori come ROS, ROI, EBITDA o peggioramento di Ricavi, Totale Attivo o Valore della produzione
  • Indici di liquidità: deterioramento di performance su indicatori come DSO, DPO, Acid Test o Current Ratio
  • Forme di pagamento: cambiamento nelle forme di pagamento stipulate con i fornitori, nel caso passassero, ad esempio, da una richiesta di pagamento posticipato ad una di pagamento alla consegna
  • Prestiti in scadenza: numero considerevole di prestiti vicino alla scadenza senza prospettive di rinnovo
  • Gestione asincrona dei prestiti: dipendenza da prestiti a breve termine per finanziare attività a lungo termine
  • DSCR negativo: i flussi di cassa in entrata a dodici mesi risultano minori di quelli in uscita

Un controllo di gestione scrupoloso e attento sia alla conformità normativa sia al benessere del business non può prescindere da un’attenta analisi di questi KPI, che possono spesso fare la differenza tra un’azienda sana ed una al limite del collasso finanziario.

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Indicatori qualitativi

Una gestione consapevole ed efficace affianca all’analisi degli indicatori quantitativi la valutazione di quelli che denominiamo indicatori qualitativi, che non vengono estratti direttamente dal bilancio o dalla documentazione finanziaria ma sono frutto di un’analisi di tipo sistemico. Vediamoli nel dettaglio:

  • Perdita di figure chiave: quando all’interno dell’azienda una figura rilevante, come quella di un amministratore, viene a mancare senza possibilità di sostituzione
  • Perdita di opportunità commerciali e mercati: nel caso in cui si verifichi una perdita di concessioni, licenze, contratti di distribuzione o, in casi critici, fornitori chiave
  • Difficoltà lato organico del personale: ovvero insidie nella ricerca o gestione del personale aziendale
  • Contenziosi legali e fiscali: nel caso in cui, di fronte ad un contenzioso in atto o potenziale, l’eventuale soccombenza porterebbe ad obblighi di risarcimento insostenibili
  • Modifiche legislative: con nuove leggi o modifiche normative che penalizzino l’azienda
  • Cause di forza maggiore: guerre, dazi (tema particolarmente attuale in questo periodo), pandemie ecc. che potrebbero portare a conseguenze sfavorevoli per l’impresa

La presenza o la concomitanza di uno o più di questi indicatori può far emergere segnali preoccupanti ma un’analisi preventiva ed un intervento tempestivo possono riportare il proprio business a navigare in “acque sicure”, sulla via dell’Adeguato Assetto.

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Segnali di distruzione di un’impresa e adeguati assetti

Ogni imprenditore attento deve saper riconoscere per tempo i segnali che anticipano la “distruzione” di un’impresa, spesso nascosti in bella vista nella quotidianità del business. Tra questi, una strategia confusa o incoerente rappresenta un primo allarme: senza una direzione chiara, ogni decisione rischia di diventare inefficace. A ciò si aggiunge un’organizzazione troppo rigida e poco flessibile, incapace di rispondere ai cambiamenti del mercato o alle esigenze emergenti ed in continua evoluzione. La mancanza di adattabilità diventa quindi un limite strutturale, aggravato dall’assenza di un monitoraggio costante delle performance aziendali. In questo contesto, diventa essenziale l’istituzione di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile, come previsto dall’art. 2086 c.c. e ai sensi del D.Lgs. 14/2019 (Codice della Crisi d’Impresa), per prevenire situazioni di squilibrio e garantire la continuità aziendale. Ignorare questi elementi significa esporsi a un rischio concreto di crisi e, nei casi più gravi, alla dissoluzione dell’impresa stessa ma nonostante il pericolo sia più concreto che mai moltissimi imprenditori ed aziende lo ignorano ancora oggi. Come già accennato in primo luogo l’importanza di azioni preventive, come l’istituzione di un adeguato assetto quando un’azienda è “sana”, possono fare una differenza fondamentale al palesarsi di una crisi.

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Cosa fare dal punto di vista operativo

Abbiamo quindi definito quali sono i segnali da non trascurare e gli indicatori di una crisi che un business che vuole prosperare nel mercato attuale deve tenere sotto controllo, rimane da definire la parte operativa. Per affrontare in modo efficace i rischi imprenditoriali, ogni impresa deve strutturarsi con un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato, supportato da procedure operative specifiche e ben definite. Queste devono permettere di gestire non solo i rischi tradizionali – come quelli strategici, informatici, legali e reputazionali – ma anche i rischi ESG, legati agli aspetti ambientali, sociali e di governance, sempre più determinanti nella valutazione della solidità aziendale. Il Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 14/2019) stabilisce l’obbligo per le aziende di effettuare 12 controlli periodici, volti a intercettare tempestivamente segnali di difficoltà. Tali controlli riguardano macroaree cruciali come il monitoraggio degli squilibri patrimoniali, economici e finanziari, l’analisi della sostenibilità dei flussi di cassa e la rilevazione di indicatori di allarme, sia interni (es. ritardi nei pagamenti a dipendenti e fornitori) sia esterni (es. esposizioni verso INPS, INAIL ecc.). Per realizzare un’analisi completa, è fondamentale raccogliere informazioni da fonti diverse e attendibili, come i bilanci storici, il bilancio di verifica aggiornato, la Centrale Rischi della Banca d’Italia, lo scadenziario dei debiti in essere e un prospetto “rolling” a 12 mesi delle entrate e uscite di cassa. Questi strumenti permettono all’impresa di attivare per tempo azioni correttive e proteggere la continuità aziendale.

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Bussola d’Impresa: la soluzione per il tuo business

Abbiamo quindi definito quindi sia gli indicatori fondamentali da valutare si gli step operativi, l’ultimo passaggio riguarda lo strumento da utilizzare per concretizzare quanto illustrato finora. In questo può venire in aiuto delle aziende Bussola d’Impresa. Bussola d’Impresa® è un sistema semplice e automatizzato che aiuta tutte le imprese – dalle ditte individuali alle grandi società – a rispettare i nuovi obblighi previsti dal Codice della Crisi d’Impresa (D.Lgs. 14/2019).

Una volta impostata correttamente l’organizzazione aziendale secondo la normativa, il sistema ti fornisce strumenti avanzati per definire la strategia, monitorare l’andamento e raggiungere i tuoi obiettivi seguendo percorsi guidati.

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